Pubblicazioni
Volumi pubblicati dalla Fondazione Carlo Palmisano “Biennale Piemonte e letteratura”
Flavio Costantini
Flavio Costantini, nato a Roma il 21 settembre 1926, cominciò a dedicarsi alla pittura nel 1959, rivelando la fonte primaria della sua ispirazione: la letteratura. Famoso per i suoi ritratti di grandi scrittori, dal 1991 ha cominciato a dedicare i suoi “studi dipinti” anche per la Biennale Piemonte e Letteratura, interpretando i temi dei convegni con immagini di grande rilevanza culturale e artistica. In uno scritto, che introduce il catalogo della trionfale mostra alla Galleria Davico di Torino (20 gennaio – 19 febbraio 2005), Lele Luzzati racconta di avere spesso usato elementi di Costantini per le sue scenografie, da La coscienza di Zeno di Svevo a La lezione di Jonesco, perché nei suoi quadri “c’è una vitalità, una forza, una bellezza estetica nei suoi colori, nelle sue forme distorte, ma classiche, che stimolano e invitano alla riflessione”. Costantini era molto legato a Lele Luzzati nella vita come nel lavoro, ed aveva accettato la presidenza del Museo. Le sue ultime opere, dedicate a Pinocchio, che considerava uno dei pochi fondamentali romanzi italiani, opere assai spettrali, sono state esposte nello stesso Museo Luzzati. Chi conoscesse poco questa figura di artista irriverente, isolato e geniale, può trovare su YouTube un suo breve e convincente ritratto.
Le riproduzioni dei suoi lavori sul frontespizio dei programmi, delle cartelline, dei manifesti e dei volumi di Atti, non hanno, dunque, una semplice funzione decorativa, ma rappresentano piuttosto una vera e propria relazione figurata. In un misto di ironia, citazione e interpretazione, per “Scienza e Letteratura” ha immaginato una folla di invenzioni che attraversano i tempi storici e oggi ruotano intorno a un centro, dominato dalla penna e il calamaio, simboli della letteratura, appunto, che saranno posti in piena luce grazie alle voci interpretative dei relatori, compresa la sua, seppure dipinta. Per Dante - l’autore prediletto - ha ironicamente raffigurato una doppia “terzina” che attraversa i tempi storici richiamando l’idea del bene e del male, del bello e del buono: figure di estremi che non intaccano la centralità del volto, stagliato su uno sfondo che rappresenta tutte le gradazioni di celeste. Per la fedeltà alla Biennale “Piemonte e letteratura” il Comune di San Salvatore Monferrato gli conferì la cittadinanza onoraria. Muore il 20 maggio 2013.